CANTINE ASTRONI
I NOSTRI PRIMI 25 ANNI NEI CAMPI FLEGREI
20-21 Febbraio 2024
CANTINE ASTRONI nasce nel comune di Napoli, nell’areale che rientra nella DOP Campi Flegrei. L’azienda si erige sulle pendici esterne del cratere degli Astroni, un tempo riserva di caccia Borbonica ed oggi oasi naturale WWF Italia.
In questo angolo di terra unica baciata dal mare, animata dal fuoco vulcanico e abbracciata dal mito, CANTINE ASTRONI si impegna nella salvaguardia e valorizzazione dei vitigni autoctoni pre fillosserici: Falanghina e Piedirosso, gli unici due vitigni tipici e rappresentativi del territorio.
I Campi Flegrei, dal greco “phlegraios”, terra ardente di origine vulcanica, sono un territorio di grande fascino in cui si combinano storia, mito, poesia, archeologia e bellezze naturali.
Per il clima mite e la fertilità del terreno, le “terre ardenti” richiamarono sin dall’antichità popolazioni che qui si stanziarono: coloni greci, Etruschi, Sanniti e Romani.
Anfiteatri, terme, templi pagani e cristiani raccontano qui di storia e leggende: oggi si possono ammirare l’antro della Sibilla, il Lago d’Averno, la Piscina Mirabile o la pietra su cui fu decapitato il Vescovo Gennaro, oggi Patrono di Napoli.
Quest’anno CANTINE ASTRONI celebra i suoi primi 25 anni di attività, un naturale proseguimento di una storia familiare che affonda le radici nel lontano 1891, quando Vincenzo Varchetta decise di intraprendere un’attività nel mondo del vino. Contributo decisivo fu dato dal figlio Giovanni, il quale, appena rientrato dalla Seconda Guerra Mondiale, riuscì a trasformare in concretezza i sogni del padre. “Don Giovanni”, esperto conoscitore di ogni angolo vitato della Campania, infuse ai figli e ai nipoti tutta la passione e le competenze accumulate negli anni. Attraverso la storia di quattro generazioni, la famiglia fonda, nel 1999, l’attuale azienda CANTINE ASTRONI.
PROGRAMMA
Martedì 20 febbraio 2024
10:00 Sosta alla Solfatara
10:30 Visita guidata al Bosco degli Astroni – Oasi Naturale WWF Italia (scarpe comode consigliate)
11:20 Arrivo a Cantine Astroni
11:30 Laboratorio di degustazione “Campi Flegrei Falanghina: il bianco figlio del fuoco e del mare” a cura di Luciano Pignataro (giornalista), Franco De Luca (responsabile didattica regionale AIS Campania) e Gerardo Vernazzaro (enologo aziendale)
13:30 Light lunch a cura della chef Marianna Vitale – Ristorante “Sud” (Stella Michelin)
15:30 Laboratorio di degustazione “Campi Flegrei Piedirosso: la semplicità è una complessità risolta” a cura di Luciano Pignataro (giornalista), Franco De Luca (responsabile didattica regionale AIS Campania) e Gerardo Vernazzaro (enologo aziendale)
20:00 Cena presso Abraxas Osteria di Nando Salemme (Osteria Slow)
Mercoledì 21 febbraio 2024
10:00 Visita all’Eremo dei Camaldoli (scarpe comode consigliate)
11:00 Visita a Tenuta Camaldoli e Tenuta Jossa,vigneti di Cantine Astroni
13:00 Light Lunch in cantina con chef Angelo Carannante – Ristorante “Caracol” (Stella Michelin)
IL PROGRAMMA
Martedì 20 febbraio 2024
Il tour dedicato ai 25 anni di Cantine Astroni comincia da uno dei simboli della città di Pozzuoli: il rinomato Vulcano Solfatara che con le sue fumarole ancora attive simboleggia la costante attività della nostra meravigliosa terra. Il luogo di frequenti studi geologici, ma anche scenografia di diverse pellicole cinematografiche, capace di regalare i ancora oggi uno scenario unico al mondo, sarà da noi ammirato dall’alto.
Proseguiremo il nostro viaggio alla scoperta di questa terra “ardente” dirigendoci verso il cratere degli Astroni, un’area naturale protetta situata tra i Pozzuoli e Napoli, gestita dal WWF Italia. È uno dei più grandi crateri tra i circa trenta che si trovano nella zona dei Campi Flegrei e sicuramente quello meglio conservato nella sua struttura. È attraversato da sentieri naturalistici ed osservatori per l’avifauna, attrezzati con pannelli esplicativi e bacheche, per un totale di 15 km di percorsi diversificati. Fino al 2005 è stato sede di un importante centro di recupero per la fauna selvatica.
Al termine della passeggiata naturalistica e culturale ci trasferiremo presso Cantine Astroni dove dopo una breve passeggiata nella vigna a ridosso del cratere ad attenderci ci sarà un laboratorio di degustazione dedicato al Vitigno Falanghina Campi Flegrei. Il laboratorio dal titolo “Campi Flegrei Falanghina: il bianco figlio del fuoco e del mare” sarà guidato da Luciano Pignataro (giornalista), Franco De Luca (responsabile didattica regionale AIS Campania) e Gerardo Vernazzaro (enologo aziendale).
Questa prima sessione di degustazione avrà lo scopo di approfondire attraverso dieci annate le caratteristiche e le peculiarità della falanghina biotipo Napoli quale lettore del suolo vulcanico dei Campi Flegrei, per cogliere le sue sfumature saline in relazione all’annata, nonché valutarne il potenziale di invecchiamento per stabilirne la sua tenuta nel tempo.
A seguire light lunch in cantina con la chef Marianna Vitale del ristorante “Sud” (Stella Michelin), Marianna classe 1980, nata a Napoli e cresciuta a Porta Capuana, votata religiosamente al culto del cibo, nel maggio 2009 ha aperto “Sud Ristorante” con Pino Esposito a Quarto Flegreo, in provincia di Napoli, diventato un’affidabile componente dello scenario gastronomico italiano. Dal 2011, Marianna Vitale e Sud Ristorante vantano l’assegnazione di numerosi premi e riconoscimenti nazionali tra cui la Stella Michelin.
Dopo pranzò si terrà il secondo laboratorio di degustazione “Campi Flegrei Piedirosso: la semplicità è una complessità risolta” anche questa voltaguidatoda Luciano Pignataro, Franco De Luca e Gerardo Vernazzaro.
Durante questo secondo momento di degustazione verranno approfondite le caratteristiche del vitigno e del vino piedirosso attraverso dieci calici di diverse annate. Lo scopo di questo laboratorio è di comprendere al meglio le potenzialità di questo “piccolo grande vino”, la sua modernità nonché’ l’intimo legame tra questo antico vitigno e i Campi Flegrei.
Quindi cena da Abraxas Osteria di Nando Salemme (Osteria Slow). Immersa nella zona viticola dei Campi Flegrei, nell’entroterra di Pozzuoli e affacciata tra i due laghi mitologici l’Averno e il Fusaro, Abraxas Osteria è un luogo che nella sua lunga storia ha saputo mutare ed evolversi, riuscendo sempre a mantenere saldi i propri principi, fatti di valorizzazione del territorio, uso e rispetto delle materie prime e una instancabile e imprescindibile cura e calda e accoglienza per il cliente.
Mercoledì 21 febbraio 2024
In questa giornata vivremo un affascinante ed esclusivo percorso alla scoperta dell’area dei Camaldoli, di origini risalenti ad oltre 15.000 anni fa, periodo di formazione del Tufo Giallo Napoletano. Sulla sua cima si erge il complesso dell’Eremo dei Camaldoli, fondato da Giovanni d’Avalos nel 1585, progettato e realizzato da Domenico Fontana al posto di una già presente cappella dedicata alla trasfigurazione di Cristo e da cui ne prese il nome del S. Redentore. L’Eremo dei Camaldoli è chiuso al pubblico e sarà aperto in esclusiva per gli ospiti di Cantine Astroni.
Vera e propria oasi naturalistica, la collina dei Camaldoli è coperta da circa 130 ettari di bosco, composti principalmente da castagni, talora affiancati da roverelle e frassini. I sentieri che si trovano lungo le pendici risultano quindi principalmente all’ombra, fino all’approssimarsi della vetta, che sia tramite percorso dell’Eremo, sia tramite sentieri esterni ad esso, conducono ad uno dei più bei panorami di Napoli. Dalla punta più alta si gode di una vista che spazia su buona parte dell’intera costa campana, comprendendo Vesuvio, isole flegree e numerose strutture vulcaniche. Tra valore storico e naturalistico, l’intera area dei Camaldoli racchiude oltre che notevole fetta del confine dell’area flegrea, anche un immenso potenziale culturale da scoprire.
A seguire visita alle vigne di Tenuta Camaldoli e Tenuta Jossa.
Dalle uve della vigna di Tenuta Camaldoli nascono i vini Colle Rotondella e Tenuta Camaldoli, si trova sul versante sud della collina dei Camaldoli, interamente contenuta nel comune di Napoli. Il vigneto è costituito prevalentemente da uve Piedirosso disposte su più terrazzamenti e si estende per circa 3 ettari con altitudine compresa tra 200 m e 290 m s.l.m. Il sito presenta orografia declive regolata da ciglionature ampie esposte a sud su matrice tufacea (Tufo giallo napoletano 15000 – 10000 anni fa) a cui si sovrappongono strati piroclastici legati alle ultime eruzioni flegree comprese tra 5000 e 3500 anni fa. La vigna di Piedirosso ha un’età di trenta anni ed è disposta a spalliera con architettura di guyot bilaterale e doppio capovolto. I filari sono orientati tendenzialmente nord-sud con sesti di 2 m x 1,35 m e presentano una densità di 3500 piante/ettaro.
Dalle uve della vigna Tenuta Jossa nasce il vino omonimo. Il progetto prende vita nel 2012 con l’acquisizione della Tenuta di circa 3 ettari. In questo progetto si condensa tutta l’esperienza e lo studio viticolo ed agronomico maturato negli ultimi 20 anni. Circa il 50% della proprietà è coltivato con varietà a bacca bianca, il restante 50% a bacca rossa. Nella zona più alta, a circa 243 metri slm e con la migliore esposizione, si trovano le 4 piane di cui 3 vitate a Piedirosso e la più piccola a Sciascinoso. Le viti derivano da una nostra selezione massale. L’orientamento dei filari è a sud – sud ovest, con sesto d’impianto 135 x 180, allevate con il doppio capovolto. Nella zona più bassa, a partire da quota 220 metri slm iniziano le 6 terrazze di Falanghina, di cui una destinata al Fiano sempre derivanti da nostra selezione massale, che declinano fino a quota 200 m.s.l.m. L’ orientamento dei filari Nord –Sud sistemati a guyot unilaterale con sesto d’impianto 90 x 170. I suoli di questa area collinare sono prevalentemente caratterizzati dall’evoluzione pedogenetica dovuti e caratterizzati da depositi di passate eruzioni su sottostante tufo giallo. Vigne a terrazzamenti con terreni sabbiosi ricchi di pomici e tufi situate sul Parco Metropolitano delle Colline di Napoli.
Ultima tappa con light lunch in cantina con lo chef Angelo Carannante de Ristorante “Caracol” (Stella Michelin). “La natura ama le spirali logaritmiche: dai girasoli alle conchiglie, dai vortici agli uragani alle immense spirali galattiche, sembra che la natura abbia scelto quest’armoniosa figura come proprio ornamento favorito”: le parole di Mario Livio delineano alla perfezione il carattere del ristorante Caracol di Capo Miseno. Una cucina ben gestita quella del giovane chef Angelo Carannante, che, dopo i primi tempi di rodaggio, oggi svetta nel panorama dei Campi Flegrei regalando veri istanti di benessere e di gusto. La sensazione che restituiscono molti dei piatti del giovane è quella di mangiare in riva al mare, con la salsedine che accarezza la pelle, la lieve brezza che solletica il collo e il profumo delle alghe che apre i polmoni
Arrivederci da Cantine Astroni