La Campania è Terra Felix, ovvero suolo fertile in cui trova piena fioritura la biodiversità vegetale. Il rapporto tra la Campania e il vino è pertanto antichissimo, testimoniato dai più grandi scrittori classici e dai numerosissimi reperti archeologici che documentano la presenza della vite e l’eccellente qualità dei vini prodotti. Il territorio campano è stato senza dubbio tra i primi e più importanti centri di insediamento, coltivazione, studio e diffusione della vite e del vino nell’universo mondo. I migliori vini dell’antichità decantati da Cicerone, Plinio, Marziale, Tibullo e molti altri trovano proprio in Campania la loro area di elezione, grazie alle caratteristiche del territorio e alle raffinate tecniche di coltivazione e di vinificazione.
Vitis Hellenica, Aminea Gemina, Vitis Apiana, Aminea lanata o Minuscola sono solo alcuni degli appellativi con cui i Romani classificavano i i principali vitigni, gli stessi che costituiscono la naturale ascendenza dei migliori vitigni autoctoni coltivati oggi: la Falanghina, il Piedirosso, l’Aglianico, il Fiano, il Greco, la Biancolella, la Coda di Volpe, l’Asprinio.
La storia enologica millenaria della Campania è alla base della ricchezza dell’attuale patrimonio ampelografico: studi recenti hanno evidenziato la presenza sul territorio regionale di oltre 100 varietà di vite, un numero elevatissimo non riscontrabile in nessuna altra area di produzione vitivinicola. La Campania, però, oltre all’ampiezza varietale, si caratterizza anche per una grande molteplicità di ambienti vocati alla coltivazione della vite, ciascuno con connotazioni specifiche, in grado di indurre caratteristiche di qualità e tipicità dei vini prodotti.
Ambienti e vitigni autctoni: questo binomio è alla base del successo dei vini campani.
La vigna Astroni è situata a ridosso del cratere omonimo, a confine con il muro di cinta borbonico settecentesco fatto realizzare da Carlo di Borbone a difesa della sua riserva di caccia personale, oggi riserva naturale gestita dal WWF.
Il vigneto si estende per circa due ettari ed è parte della tenuta che comprende anche la cantina e gli uffici di Cantine Astroni.
L'area dei vigneti, con altitudine di circa 200 metri s.l.m. e con riferimento topografico di 40°50'52" di latitudine N, 14°09'35" di longitudine E, è interamente distribuita nel comune di Napoli ed è disposta sul versante est - sud est del cratere. La vigna è suddivisa su diversi terrazzamenti, sui quali sono presenti prevalentemente viti di Falanghina con una piccola presenza di viti di uve Piedirosso.
La vigna di Falanghina ha un'età di diciotto anni, è franca di piede ed è disposta a spalliera con architettura di guyot bilaterale da conversione della palmetta originaria. I filari sono orientati tendenzialmente sulla direttrice nord-sud, con sesti di 2 m x 1,5 m e presentano una densità di 3333 piante/ettaro.
I suoli presenti hanno origine vulcanica e forma piroclastica, certamente legata alle ultime eruzioni flegree comprese tra 5000 e 3500 anni fa, definita da una struttura litologica stratificata a reazione neutra o subacida, con importanti dotazioni in potassio, anidride fosforica e ossido di calcio, anche se ridotta di carbonati.
Dalle uve della vigna Astroni sono prodotti i nostri Cru di Falanghina: Strione e Vigna Astroni.